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Consulenza per Startup: pianificare il successo

Indice

Tutte le grandi imprese nascono da idee semplici ma efficaci. Ma anche le migliori intuizioni devono fare i conti con il mondo reale, con i suoi vincoli e le sue difficoltà.

Nel caso di una startup, quale che sia il suo settore, questa deve riuscire a prevedere la risposta del pubblico, deve essere in grado di sondare il terreno sul quale decide di muoversi, tenendo ben presenti i suoi punti di forza e le sue debolezze.

Un imprenditore dovrebbe essere come un periscopio: capace di osservare tutto il giro dell’orizzonte per studiare quello che lo circonda; lungimirante per vedere dove sta andando e dove vuole arrivare.

Deve essere in grado di guardare contemporaneamente ai suoi competitor e al mercato di riferimento, a ciò che ha fatto, a ciò che sta facendo e a quello che deve fare.

A pensarci meglio, forse un solo periscopio non basta a rendere l’idea.

Avviamento di una startup

Da idea a progetto

Le idee possono essere meravigliose, ma si muovono in un luogo che segue regole tutte sue. Viaggiano sole, senza interferenze con il mondo esterno; nulla che possa metterle in discussione. Il mercato però non funziona così. Ci sono milioni di idee che si sono rivestite della materia della realtà. Dure, spesse, resistenti, pronte a farsi valere su tutte, sgomitando l’una contro l’altra per prevalere.

Per poter entrare in gioco, un’idea ha bisogno di prendere forma e farsi progetto.

Da progetto a impresa reale

Il progetto, a sua volta, deve trovare conferme concrete di attuabilità e quindi essere trasformato in impresa reale. Questa è la fase in cui ci si deve “sporcare le mani”, nel senso di dare sostanza alla forma modellando la materia palpabile della realtà.

A una startup occorre qualcuno che riconosca la sue potenzialità, che fornisca l’indispensabile carburante perché la macchina venga messa in moto. C’è quindi bisogno di trovare investitori che siano disposti a sostenere il progetto nella sua scalata verso il successo.

Come convincerli? In primo luogo si deve

Definire e pianificare obiettivi precisi

Come possiamo chiedere a qualcuno di accompagnarci se non gli diciamo dove stiamo andando? O meglio, quanto lontano può arrivare con noi?

Un finanziatore deve poter capire in cosa sta investendo i suoi soldi. Vuole essere sicuro che non stia buttando al vento i suoi capitali e per questo ha bisogno di esempi concreti di risultati ottenibili. Non avendo dati storici da poter fornire, la capacità persuasiva di una startup è direttamente proporzionale alle sue capacità predittive circa ciò che riuscirà a ottenere.

Deve avere “la testa tra le nuvole ma i piedi ben piantati a terra”. Un progetto solido ha degli obiettivi realistici, raggiungibili e misurabili.

Trovare un’efficace leva commerciale

Adesso anche l’investitore più scettico ha smesso di aggrottare le sopracciglia. È incuriosito dal progetto e ascolta più attentamente. È il momento di dargli ciò che più gli interessa sapere: cosa può guadagnarci? Che poi è anche l’interesse dell’imprenditore stesso.

Va quindi trovata la giusta leva commerciale, quell’elemento su cui puntare e che garantisca un ritorno dell’investimento e un guadagno per cui valga la pena imbarcarsi per questo viaggio.

Realizzare un modello scalabile

Un negozio che consegna la sua merce non avrà problemi a farlo nel suo quartiere. E se volesse invece farlo per l’intera città? E su scala nazionale?

Un sistema che dia grandi risultati in ambienti ristretti potrebbe non avere la stessa resa su scala più grande. Nel momento in cui la rete di lavorazione si espande, c’è bisogno che i suoi nodi siano ben stretti perché nessuno di essi si sciolga. C’è bisogno di instaurare rapporti e rafforzare quelli già esistenti tra fornitori, partner, risorse impiegate. Tutto deve essere calibrato affinché sia replicabile su scala più ampia senza che questo vada a influire negativamente sull’efficienza dell’intero sistema.

Anche le migliori intuizioni devono fare i conti con il mondo reale.

Hubstrat per MyCircle: un esempio di consulenza riuscita

Tutto quello che abbiamo detto è ciò su cui lavoriamo nella nostra agenzia. E dimostrare i risultati di quello che facciamo serve ad avvalorare quello che diciamo.

Perché chi si fida di una ricetta data da chi non ha mai cucinato?

Nel 2015 abbiamo affiancato MyCircle, una startup del tutto innovativa nel settore dell’intermediazione turistica.

L’idea era già progetto, e noi siamo quindi subentrati nella fase in cui c’è da “sporcarsi le mani”. Non potevamo chiedere di meglio.

Nello specifico, abbiamo fornito loro un servizio di consulenza strategica per startup e di preparazione per beneficiare di investimenti di fondi capitali.

Cos’è MyCircle

L’idea di base è semplice ed efficace: creare gruppi di viaggio tra clienti differenti ma con la stessa meta. Trovandosi tra loro e organizzando il viaggio insieme, questi viaggiatori possono usufruire di particolari sconti per gruppi.

Il progetto è nato offline, quando i clienti potevano rivolgersi all’agenzia di viaggio per poter usufruire di questo genere di agevolazione.

Approccio strategico

C’era un grande potenziale che sapevamo di poter espandere. Per cominciare, abbiamo cercato di riunire tutti gli elementi di cui disponevamo, così da poter avere un quadro d’insieme: clienti, relazioni, canali, valore, ricavi, risorse. Tutto ciò che costituiva un fattore chiave per il progetto è stato inserito in un processo di intreccio polidirezionale, in cui abbiamo cercato di far muovere in modo sinergico tutti questi fattori apparentemente slegati.

Azione

Era il momento di passare dalle parole ai fatti.

Attraverso una valutazione di fattibilità in termini economici siamo stati in grado di definire il nostro spazio di manovra e i limiti entro cui muoverci. Dopo la strutturazione del Business model e la pianificazione degli step da seguire, abbiamo fatto da intermediari per l’ottenimento di fondi capitali e la partecipazione a bandi specifici.

Risultati

In due mesi di lavoro costante la piccola società è diventata parte attiva di un accordo che vede il coinvolgimento di un Fondo estero, che ha rilevato il 49% delle quote e deciso di investire 500.000 euro. Questo capitale di crescita ha fornito liquidità in via anticipata agli azionisti fondatori e agli Stakeholders non attivi, garantendo a MyCircle il famoso carburante di cui aveva bisogno per accelerare.

Il 25 novembre Hubstrat ha presentato la startup MyCircle al BSSEC (Italy-China Best Startup Showcase & Entrepreneurship Competition), aprendosi ancor di più all’internazionalizzazione.

Le startup sono una soluzione ottimale per l’innovazione e l’occupazione giovanile. Sono un po’ i “supereroi” della crescita economica. E a noi piace pensare di poter essere il fedele aiutante nel posto giusto al momento giusto. Il Robin per il suo Batman.

Si tratta solo di montare il periscopio sulla Batmobile.

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