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Export, e-commerce: le nuove sfide delle pmi italiane

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La pandemia che ha afflitto (e sta ancora affliggendo) il mondo intero, con i conseguenti provvedimenti restrittivi che sono stati adottati, ha portato con sé una crisi economica che ha impattato notevolmente sulle PMI italiane.

È quindi necessaria un’azione di rilancio economico, dell’Italia e delle sue piccole e medie imprese, che non può prescindere dalla loro rinnovata affermazione sui mercati internazionali, anche attraverso l’adozione di strategie commerciali e modelli innovativi.

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Il Patto per l’Export

Lo Stato italiano è intervenuto in questo senso, sottoscrivendo l’8 giugno 2020 il cosiddetto “Patto per l’Export”. Un vero e proprio accordo che recepisce le istanze delle associazioni di categoria che ha, quale finalità, di promuovere e consentire, con suggerimenti ed iniziative pratiche e concrete, un balzo in avanti delle PMI italiane nel commercio internazionale attraverso la messa a disposizione di importanti risorse pubbliche (sono state stanziate risorse per 1.4 miliardi di euro).

I pilastri su cui si basa il “Patto” sono sei: Comunicazione, Promozione Integrata, Formazione/Informazione, Sistema fieristico, Commercio digitale; Finanza agevolata.

Le strategie individuate si esplicano in particolare nel:

  1. realizzare comunicazione strategica e integrata a favore del made in Italy e di tutte le filiere;
  2. facilitare ed incentivare l’accesso della più ampia platea di PMI, anche non ancora esportatrici, all’intera gamma di strumenti pubblici a sostegno dell’internazionalizzazione;
  3. sviluppare l’e-commerce, creando appositi eventi promozionali digitali per l’offerta del made in Italy in mercati chiave;
  4. potenziare le risorse pubbliche destinate all’offerta di finanziamenti a tassi agevolati e sistemi di garanzia ed ampliare e semplificare le opportunità della finanza agevolata a favore della giovane imprenditoria e delle start up.

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I passi da compiere

Il Piano prevede alcuni passi concreti da compiere nei prossimi mesi, con l’utilizzo di risorse pubbliche, che le singole PMI possono sfruttare a loro vantaggio, ovvero:

  1. verrà avviata una campagna di “nation branding”, realizzata da ICE-Agenzia;
  2. è stato realizzato una guida di accompagnato all’export, con indicazione pratiche per le PMI pronte ad affacciarsi sul mercato internazionale.
  3. a partire da un progetto ICE-SACE-MAECI attualmente in corso, sarà realizzato un e-desk che consentirà l’accesso digitalizzato ai servizi di sostegno all’export, attraverso il portale unico.
    Tra i servizi di questa risorsa figurano una profilazione di aziende, settori e mercati; la possibilità di richiedere l’aiuto di un TEM (Temporary Export Manager) e un DEM (Digital Export Manager), che assisteranno l’azienda nei processi di innovazione, digitalizzazione e internazionalizzazione; la creazione di una room per incontri B2B virtuali;
  4. sono state incrementate le operazioni a valere sul Fondo 394/81, grazie anche ai vantaggi ulteriori derivanti dalla creazione, in questa situazione di emergenza, di una componente a fondo perduto, dall’elevazione dei limiti massimi di finanziamento e dalle concrete facilitazioni promosse in materia sia di esenzione dalla prestazione di garanzie, sia di aumento della quota di aiuti de minimis.
    In particolare, fino al 31 dicembre 2020 le PMI esportatrici di beni e servizi possono richiedere un finanziamento agevolato a valere sul fondo 394/81, senza dover prestare una garanzia, finalizzato a supportare la crescita e internazionalizzazione nei mercati extra UE (ed è in fase di approvazione anche l’estensione delle misure ai paesi dell’Unione Europea). Ovvero finanziamenti dedicati per sviluppare soluzioni di e-commerce, per partecipare a fiere internazionali, mostre e missioni di sistema, per realizzare studi di fattibilità, per aprire strutture commerciali, per realizzare programmi di assistenza tecnica, per patrimonializzare le PMI già esportatrici;
  5. sono state pensate polizze (gestite da SACE SpA e SACE BT, a seconda delle caratteristiche) per proteggere l’esportatore dal rischio di insolvenza e offrire dilazioni di pagamento ai propri clienti esteri rendendo più competitivi i propri prodotti e servizi.

Il Patto e le risorse messe a disposizione dallo Stato per la realizzazione dello stesso offrono lo spunto per la realizzazione concreta di alcune iniziative da parte delle PMI per incrementare i rapporti commerciali con l’estero ed incentivarne il processo di internalizzazione, al fine di uscire prima e meglio dalla crisi economica.

È un’occasione per colmare anche il gap digitale delle PMI italiane, al fine di implementare gli aspetti virtuali a fini comunicativi, commerciali e produttivi. Aspetti già oggi fondamentali che, però, vengono sfruttati ancora poco dalle aziende italiane.

Le nuove sfide delle PMI italiane

Secondo i dati del Ministero dell’Innovazione, «su 760mila PMI […] in Italia solo il 9% sfrutta il canale digitale in confronto alle aziende europee che sono sul 15%».

L’e-commerce ricoprirà un ruolo fondamentale a causa del Covid, anche perché durante il confinamento un’enorme quantità di consumatori si è avvicinata a queste modalità di acquisto.

L’e-commerce è una sfida cruciale per le aziende italiane.

Ovviamente la trasformazione e l’innovazione digitale non possono essere improvvisate, ma devono essere realizzate in modo mirato e corretto, con ogni presidio a tutela della stessa PMI.

In particolare sarà necessario revisionare e implementare di tutti i modelli contrattuali (format di ordini di acquisto, condizioni generali di vendita) e le risorse web (informative sul trattamento dei dati personali, informative sui cookies, canali di promozione e di vendita telematica) per renderli non solo conformi alle varie normative che entrano in gioco, ma anche vantaggiosi per la propria impresa.

Va anche verificato, nel caso affaccio su mercati e Paesi esteri, che il prodotto e il servizio venduti od offerti, nonché le medesime modalità di vendita e offerta, siano compatibili con la normativa (civile, fiscale e doganale) del Paese al quale ci si rivolge.

Hubstrat, nella sua prima consulenza, propone un audit gratuito per determinare le migliori strategie per integrare il marketing e l’innovazione necessarie per la tua PMI.

La trasformazione digitale è una sfida. In quanto tale, presenta molteplici possibilità: noi possiamo aiutarti a coglierle.

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Pensarci fa bene, attivarsi è meglio.

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