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Full outsourcing o team interno, il dilemma del digital marketing

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Le aziende hanno (finalmente) capito che il digital marketing offre immense opportunità di crescita a chi è pronto ad abbracciarlo.
Ma come abbracciarlo? Ricorrere al full outsourcing affidandosi ad un’agenzia specializzata o internalizzare figure predisposte?

Perché il digital marketing è una risorsa fondamentale ma allo stesso tempo un campo molto complesso in cui bisogna muoversi con le giuste competenze e la giusta esperienza.

La risposta dipende dalla natura dell’azienda, dagli obiettivi di crescita, dalle risorse interne disponibili, dal loro livello di conoscenza, dalle loro capacità e da tanti altri fattori.

Scegliere di metter su un team interno significa investire grandi somme e grandi energie nel training per la formazione o nel reclutamento di figure specializzate. Una scelta che pochi grossi marchi possono permettersi, quando scelgono di virare verso l’orizzonte digital.

Burberry: Case study di riferimento per il team “in house”

Case study esemplare è Burberry, uno dei fashion brand più prestigiosi del mondo che ha deciso di abbattere le barriere dell’offline posizionandosi come prima casa di moda “fully digital”.

Un percorso in-house che è iniziato nel 2006 e che, ad oggi, ha portato i suoi succosi frutti. Uno di questi la campagna social media di successo “Art of the trench”, lanciata nel 2009 come piattaforma autonoma che incoraggiava gli utenti a creare contenuti e adattata 5 anni dopo su altre piattaforme social, in particolare Twitter, Instagram e Pinterest. Una campagna che ha avvicinato il marchio ai millennials, aumentando esponenzialmente la brand awareness e portando la fan base Facebook mondiale a 17 milioni di fan.

Ma non tutte le aziende possono permettersi il luxury di intraprendere questa strada, e non a tutte conviene. In fondo, perché un’azienda il cui core business non è il digital dovrebbe affrontare un lungo e tortuoso percorso interno nella costruzione di un team di sviluppo? Perché non scegliere la strada più comoda e sicura del full outsourcing?

Una scelta che tutte le aziende devono ponderare per non rischiare di bruciarne l’immenso potenziale.

Investire grossi budget nella gestione interna, d’altronde, non sempre porta al raggiungimento dei risultati sperati. Affidarsi in outsource ad un’agenzia specializzata, invece, comporta già in partenza una lunga serie di vantaggi organizzativi ed economici.

  • Competenze e conoscenze. Un team specializzato e sempre aggiornato. Perché il digital marketing è un’area in continua evoluzione, con nuove tecniche, strumenti, strategie e continui cambiamenti della policy.
  • Riduzione di costi fissi, tempo ed energie. Niente reclutamento, formazione, uffici né postazioni di lavoro extra, riducendo così i costi di circa il 50% rispetto alla scelta del  team interno e risparmiando tempo ed energie da concentrare piuttosto sugli obiettivi da raggiungere.
  • Esperienza. Un team che si interfaccia continuamente con molteplici realtà digital, forte di tante esperienze pregresse che gli permettono di affrontare e gestire meglio le insidiose sfide del digital marketing.
  • Disponibilità completa. Una moltitudine di figure predisposte per ogni tipo di task a cui si ha piena e continua accessibilità, dal digital marketer al developer, dal seo specialist al designer, dal copy strategist al guru del pay-per-click.
  • Consulenza. Esperti del settore che studiano e analizzano caso per caso in tutte le sue variabili e peculiarità, arrivando a stabilire quale digital strategy va applicata, come perché.

Ceres: Case study di riferimento per il full outsourcing

Case study di riferimento per il full outsourcing è la Ceres, il famoso marchio di birra danese, la cui filiale italiana ha affidato da 2 anni la fanpage Facebook all’esperienza e alla creatività di un’agenzia esterna specializzata, con la creazione di campagne social di successo che raggiungono viral reach altissimi, fino al 450%. Una strategia audace basata sull’ironia pungente, in linea con il target di riferimento, che ha aumentato la brand awareness facendolo ri-conoscere come un marchio giovane, forte, controcorrente e capace di comunicare in modo divertente. Una mossa vincente che l’ha portata a consolidare una relazione sempre più solida con la sua community italiana di oltre 600.000 fan e a uno dei primi posti come miglior instant marketing del 2015.

Affidarsi a un’agenzia significa avere chiavi di porte sconosciute che altri hanno già aperto, ed esplorato, per te.

Scegliere una digital agency significa avere accesso a contenuti freschi, originali e di valore, e ritrovarsi in flussi operativi avanzati che si sono perfezionati esperienza dopo esperienza. Perché il full outsourcing non va visto come un “ridimensionamento” ma piuttosto un “ampliamento”: del know-how, delle skill, delle opportunità e dei risultati grazie a una risorsa che, sebbene esterna, entra in perfetta sintonia con l’azienda acquisendone una conoscenza completa, viscerale.

È proprio con la sintonia che entrano in gioco altri fattori, altri valori e altre modalità di approccio: la nostra. Perché tra il bianco e il nero del full outsourcing e del team interno c’è un grigio in cui azienda e agenzia percorrono insieme la strada del digital. Un grigio che vede la possibilità di dirigere internamente la propria comunicazione aziendale e delegare all’esterno, in uno spirito di affiatata collaborazione e continuo confronto, la creazione della complessa strategia e la gestione delle specifiche tecniche e attività finalizzate al raggiungimento dell’obiettivo preposto. Un obiettivo comune.

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